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Forni Romani lungo il Viale delle Sfingi (Il Fatto Storico)
- di Grazia Pattumelli
- 17 Lug 2020 alle 12.58
Egitto Forni romani
La Kabbash Road, nome moderno della strada, era fiancheggiata da circa 1.200 sfingi dal volto di ariete, e collegava il tempio di Luxor al Grande tempio di Amon di Karnak. Sul lato occidentale, presso il quartiere di Naga Abu Asaba, la squadra di ricercatori ha scavato un muro lungo 30 metri, alto 2,5 e largo 3. Vi era anche un altro pezzo del muro in pietra arenaria che si estendeva da Karnak a nord a Luxor a sud. Organizzata in tre file orizzontali di blocchi di arenaria, la barriera era stata costruita per proteggersi dalle inondazioni stagionali del fiume Nilo. Migliaia di anni fa, la Kabbash Road aveva un ruolo chiave nella festa di Opet: i faraoni guidavano una processione sacra dal tempio di Karnak fino al tempio di Luxor. Il corteo celebrava gli dèi con le statue della triade tebana su barche sacre.
Il governo egiziano sta cercando da anni di riportare la strada al suo antico splendore. La ristrutturazione doveva completarsi nel 2018, ma diversi problemi, oltre a nuovi scavi e scoperte, hanno ritardato i lavori. Inoltre, lo scorso maggio, il governo ha spostato quattro sfingi da dietro il tempio di Karnak fino alla piazza Tahrir al Cairo. Non sono statue della Kabbash Road ma hanno uno stile simile. La decisione ha attirato forti critiche da parte degli egittologi: «Queste statue sono fatte di arenaria e provengono da Luxor, dove il tempo è secco», ha dichiarato al Times Monica Hanna, archeologa dell’Accademia araba di scienze, tecnologia e trasporto marittimo. «Il clima del Cairo, la seconda città più inquinata al mondo, le distruggerà».
Il governo egiziano sta cercando da anni di riportare la strada al suo antico splendore. La ristrutturazione doveva completarsi nel 2018, ma diversi problemi, oltre a nuovi scavi e scoperte, hanno ritardato i lavori. Inoltre, lo scorso maggio, il governo ha spostato quattro sfingi da dietro il tempio di Karnak fino alla piazza Tahrir al Cairo. Non sono statue della Kabbash Road ma hanno uno stile simile. La decisione ha attirato forti critiche da parte degli egittologi: «Queste statue sono fatte di arenaria e provengono da Luxor, dove il tempo è secco», ha dichiarato al Times Monica Hanna, archeologa dell’Accademia araba di scienze, tecnologia e trasporto marittimo. «Il clima del Cairo, la seconda città più inquinata al mondo, le distruggerà».

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