Bottino di fontana di Trevi
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tipologia:
Castellum aquae -
quota:
20m -
anno:
1752 -
epoca:
Papalina
Bottino di fontana di Trevi
L'attuale fontana di Trevi iniziò a prender corpo con Urbano VIII (1623-44), il quale decise di sostituire il vascone precedente con una fontana grandiosa e di questa opera incaricò Gian Lorenzo Bernini.
Questi presentò diversi progetti, tutti costosissimi, a causa dei quali papa Barberini aumentò talmente le tasse sul vino che Pasquino sentenziò: "Per ricrear con l'acqua ogni romano / di tasse aggravò il vino papa Urbano".
Ma papa Urbano VIII fece di peggio: diede al Bernini un permesso scritto per demolire "un monumento antico, di forma rotonda, di circonferenza grandissima e di bellissimo marmo presso S.Sebastiano, detto "Capo di Bove...", vale a dire la tomba di Cecilia Metella.
Ma stavolta i romani fecero il muso duro e Bernini si dovette accontentare di ciò che aveva già smantellato (e non era poco).
In quest’occasione, con la monumentalizzazione di fontana di Trevi vennero realizzati i bottini alle sue spalle. Si tratta di un vascone di decantazione per l’acqua che, al sui interno aveva delle tubazioni (fistule) che numerate, prendevano l’acqua per trasportarla nelle abitazioni limitrofe.
Sulla parete sopra il vascone, un elenco riprodotto direttamente sul muro, indicava il numero di tubazione e vicino il nome dell’utenza.
Un vero e proprio castellum aque, come quelli della Roma antica. Nel visitarlo ancora oggi è visibile l’ultimo elenco e, su una parte dove l’intonaco è caduto, sono visibili gli elenchi precedenti che, di volta in volta che cambiavano e si modificavano, venivano ricoperti con un nuovo strato di intonaco e sovrascritti.
Quando un'utenza doveva andare in fuori servizio, un grande tappo di legno provvedeva alla chiusura della tubazione.