Domus Faustae
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tipologia:
Domus -
quota:
38m -
anno:
315 -
epoca:
Imperiale
Domus Faustae
Tra via Amba Aradam e via dei Laterani durante la costruzione della nuova sede dell'INPS sono venuti alla luce, nel 1959, a una decina di metri di profondità, un gruppo di edifici su terrazzamenti digradanti verso sud e verso ovest, di età giulio-claudia, con muri in opera reticolata, e con restauri del II sec. d.c., oltre a un completo rifacimento del IV sec.. Era una vasta villa costeggiata dalle mura aureliane, quindi ai limiti di Roma antica. Aveva naturalmente un grande cortile interno con grandi ali laterali, e vasti giardini ricolmi di piante e statue.
Nel corso dei secoli, per ragioni di livellamento edilizio, tutte le strutture superiori furono rase al suolo mentre si conservarono quasi interamente quelle più in basso.
Gli edifici sono tre e il più interessante conserva un ampio corridoio largo 5 m di cui è stato possibile scavare finora un tratto di 27 metri di lunghezza, che si estende in direzione est-ovest.
Sul lato sud presenta grandi finestre, su quello nord, all'interno, una serie di grandi affreschi di età costantiniana che rappresentano personaggi di dimensioni maggiori del vero, purtroppo mal conservati e difficili da decifrare, databili al IV sec. Il corridoio si allarga all?estremità orientale in un'esedra, anch?essa finestrata, con un basamento al centro.
Si suppone che l?esedra fosse il centro di un portico che si estendeva per 60 m, per un edificio orientato nord-sud con un profondità di circa 40 m. La conformazione del terreno e la successiva scoperta del ninfeo all?incrocio con via dei Laterani fanno però pensare ad una struttura di dimensioni minori.
Oggi si tende a riconoscere in questo edificio la Domus Faustae, la moglie di Costantino e sorella di Massenzio, la sfortunata donna che venne fatta giustiziare da suo marito facendola soffocare in un bagno bollente. (Costantino venne considerato santo e "simile agli apostoli" dalla Chiesa ortodossa, da alcune Chiese orientali antiche e dalla Chiesa cattolica in Sardegna). La domus sorgeva nei pressi della Basilica, probabilmente verso l?attuale Via Amba Aradam, e i terreni coprivano tutta la zona che comprende anche l?attuale area basilicale.
Nel corso dei secoli, per ragioni di livellamento edilizio, tutte le strutture superiori furono rase al suolo mentre si conservarono quasi interamente quelle più in basso.
Gli edifici sono tre e il più interessante conserva un ampio corridoio largo 5 m di cui è stato possibile scavare finora un tratto di 27 metri di lunghezza, che si estende in direzione est-ovest.
Sul lato sud presenta grandi finestre, su quello nord, all'interno, una serie di grandi affreschi di età costantiniana che rappresentano personaggi di dimensioni maggiori del vero, purtroppo mal conservati e difficili da decifrare, databili al IV sec. Il corridoio si allarga all?estremità orientale in un'esedra, anch?essa finestrata, con un basamento al centro.
Si suppone che l?esedra fosse il centro di un portico che si estendeva per 60 m, per un edificio orientato nord-sud con un profondità di circa 40 m. La conformazione del terreno e la successiva scoperta del ninfeo all?incrocio con via dei Laterani fanno però pensare ad una struttura di dimensioni minori.
Oggi si tende a riconoscere in questo edificio la Domus Faustae, la moglie di Costantino e sorella di Massenzio, la sfortunata donna che venne fatta giustiziare da suo marito facendola soffocare in un bagno bollente. (Costantino venne considerato santo e "simile agli apostoli" dalla Chiesa ortodossa, da alcune Chiese orientali antiche e dalla Chiesa cattolica in Sardegna). La domus sorgeva nei pressi della Basilica, probabilmente verso l?attuale Via Amba Aradam, e i terreni coprivano tutta la zona che comprende anche l?attuale area basilicale.
Bibliografia
Romano impero - www.romanoimpero.com